TERAMO – L’Avvocatura dello Stato ha dato parere favorevole sul voto in Abruzzo per il 25 e 26 maggio 2014
in concomitanza con le elezioni Europee: il quesito era stato posto dai vertici del ministero dell’Interno al quale si erano rivolti il presidente della Giunta regionale, Gianni Chiodi, e quello del Consiglio, Nazario Pagano. L’interrogativo riguardava la possibilità di allungare di oltre due mesi la fine della legislatura, considerando che
secondo la legge regionale le elezioni devono essere fissate un mese prima e tre mesi dopo la data del voto precedente: in Abruzzo si votò anticipatamente il 15 dicembre del 2008 per l’inchiesta giudiziaria che coinvolse il presidente, Ottaviano Del Turco, quindi le elezioni dovrebbero essere fissate tra il 15 novembre prossimo e il 15 marzo del 2014. Non a caso le ipotesi per il voto finora sono state quelle del 17 novembre prossimo e del 10 marzo 2014. A riferire del pronunciamento con una decisa presa di posizione è il presidente del Consiglio, Nazario Pagano, che già nelle passate settimane si era espresso per uno slittamento del voto al fine di riallineare le elezioni abruzzesi determinando un risparmio di risorse – le elezioni costano circa 8 milioni di euro – e migliori condizioni per favorire l’affluenza al voto. «Dopo il parere dell’Avvocatura dello Stato – spiega – non mi assumo la responsabilità di far pagare agli abruzzesi per uno sfizio di qualcuno di andare al voto prima, mi assumo invece la responsabilità di lavorare per riallineare le elezioni. Portare al voto per due volte gli abruzzesi non è intelligente. Lo dirò a Chiodi che alla fine dovrà decidere. Certo, non tutti saremo d’accordo, ma che credo che facendo prevalere il buon senso e il buon governo non si può che decidere per il 25 maggio». La decisione su una tematica che sta provocando tensioni in seno alle forze politiche soprattutto nel centrodestra, rimane nelle mani del presidente Chiodi che propende per il voto alla scadenza naturale, il quale deve decidere sentito Pagano e d’intesa con il presidente della Corte d’Appello. Secondo l’Avvocatura la legislatura regionale in Abruzzo può essere allungata, considerando che si votò il 15 dicembre 2008, sulla base del decreto 98 del 2011 sulla spending review che richiamando gli articoli 117 e 120 della Costituzione relativi alla finanza pubblica permette l’accorpamento di scadenze elettorali amministrative, regionali ed europee al fine della riduzione della spesa pubblica. «La norma contenuta nel decreto 98 del 2011 – spiega ancora Pagano – prevede l’accorpamento delle elezioni locali e regionali con quelle europee collegandolo agli articoli 117 e 120 della Costituzione che riguardano la finanza pubblica. Quindi abbiamo una norma nazionale accompagnata da una garanzia costituzionale che ci mette al riparo da ogni ricorso – conclude – essendoci condizioni legislative e costituzionali».